Biografia
Ada Grossi
Chi è Ada Grossi
Piccoli storici crescono. Una vita in mezzo a libri, archivi e pergamene. Ada Grossi è nata a Milano nel 1971 e nel corso degli anni ha studiato cose molto diverse tra loro: dopo la laurea in architettura ha vinto un dottorato in diplomatica e da allora si è dedicata prevalentemente a paleografia, diplomatica e storia medievale (a parte qualche parentesi, tra archivistica, ebraico e altro ancora); da un decennio si occupa anche della Sindone di Torino. Ma soprattutto ha una bellissima famiglia, un marito e una figlia, un grande amore per la montagna e per quella vita all’aria aperta che le ricorda sempre quanto è meraviglioso il mondo.
Ha sempre avuto la passione della ricerca, da cui sono scaturiti libri e articoli per addetti ai lavori, soprattutto riguardanti documenti medievali della sua Lombardia. Ma può capitare di accorgersi che questo non basta più. Può capitare di voler uscire da un mondo affascinante ma qualche volta un po’ chiuso e astratto, nel quale non c’è modo di esprimere le infinite suggestioni maturate nel frattempo nella testa e nel cuore: e allora si prende il coraggio a due mani e si va in cerca di una prospettiva nuova. È proprio quello che ha fatto Ada quando ha deciso di dedicarsi alla narrativa, per costruire mondi e personaggi fondati su tutte le cose imparate e scoperte nel corso degli anni (e anche su quelle incontrate lungo i molti altri cammini esplorati, non tutti fatti di libri e pergamene…).
Non è stato facile, perché ci ha dovuto mettere tutta se stessa, come quando ci si prepara a conquistare una cima, a raggiungere una vetta: ed è riemersa da tutta quella (magnifica) polvere di archivi e biblioteche ‒ che comunque non abbandonerà mai! ‒ sentendo aria pulita, nuova e fresca che le entrava nei polmoni insieme alla consapevolezza di aver conosciuto storie incredibili e di avere una gran voglia di raccontarle, mescolando realtà e fantasia.
Ci è riuscita, come in quel vecchio gioco dell’unisci-i-puntini. Perché è così che si inventano le storie, creando connessioni: questo l’ha imparato da Casaubon nel “Pendolo di Foucault” di Umberto Eco, che leggeva sotto il banco durante qualche lezione noiosa all’università… Il suo romanzo d’esordio è stato “Centoquarantanove anni” (Meravigli edizioni 2016), un’avventura medievale, mentre con “Inferno a mezzanotte” torna al presente: un thriller adrenalinico ambientato tra New York e il deserto israeliano.
Ha intenzione di continuare a scrivere, perché i mondi che ama costruire sono abitati da personaggi che hanno un’infinità di cose da raccontare. E sarebbe un peccato non ascoltarle.